COSTUMI, MASCHERE, TRAVESTIMENTI, SCHERZI, PARRUCCHE, CAPPELLI, COSTUMI A TEMA E TANTO ALTRO PER IL CARNEVALE!

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L'Azienda

 

Carnival Planet è un punto di riferimento per chiunque voglia completare la sua festa con un travestimento; da un paio di occhiali a un vestito completo, dal sangue finto a una maschera horror, e poi parrucche, baffi, barbe, cicatrici e tatuaggi, il nostro nuovo negozio di oltre 80 metri quadrati, ti offre tutto l'anno un'ampia scelta di articoli per feste di ogni tipo.

Per Carnevale e Halloween, per l'addio al nubilato e al celibato, per feste di laurea, per feste a tema hawaiano o Anni '70, potrai trovare tutti quei piccoli dettagli e accessori che completano il tuo travestimento e lo rendono vero e originale.

 

Gonne hawaiane, abiti floreali, fiori di ibisco per capelli, reggiseni e collane di fiori, bracciali e anelli fluorescenti, unghie e ciglia finte, spray per capelli, parrucche coloratissime, cappelli di paglia con decorazioni floreali, trucchi e make-up glitterato, e per completare la festa, tovaglie, piatti e bicchieri coordinati, calici per cocktail e bicchieri di cocco per pina colada!

Per un Natale e un Capodanno esplosivi, inoltre, la Carnival Planet ti propone fuochi artificiali di libera vendita, raudi, magnum, stelline scintillanti e fish-eye.

Abbiamo un vasto assortimento di travestimenti, maschere e costumi per CARNEVALE, così come articoli e accessori vari per organizzare una bellissima festa di CARNEVALE!

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ORARI PUNTI VENDITA

BALLOON PLANET

Orari NEGOZIO, in questo periodo a Milano sempre aperti da martedì a sabato - info 336-725037

Negozio Piazzale Antonio Cantore 5 Milano

(zona MM2 Porta Genova - Navigli)

Tel: 02-89421589 - Cell: 336-725037

Orario:

da martedì a venerdì

10-13 - 16-19

sabato

10-19

chiusura: lunedì e domenica

CARNIVAL PLANET

Orari NEGOZIO, in questo periodo a Milano sempre aperti da martedì a sabato - info 336-725037

Negozio Piazzale Antonio Cantore 5/A Milano

(zona MM2 Porta Genova - Navigli)

Tel: 02-89421589 - Cell: 327-6553147

Orario:

da martedì a venerdì

10-13 - 16-19

sabato

10-19

chiusura: lunedì e domenica

PLANET PARTY

Negozio e Laboratorio - Vendita On line

NEGOZIO TEMPORANEAMENTE CHIUSO - POSSIBILE SOLO RITIRO DI PRE-ORDINI

Per urgenze, rivolgersi ai negozi di Milano a partire da martedì a sabato

Via Goldoni 41 - Trezzano S/Naviglio (MI)

Tel: 02-4451702 - Cell: 347-0463733

Orario:

da martedì a sabato

CHIUSO

(Possibile solo ritiro di PRE-ORDINI)

chiusura: lunedì e domenica

Aperture e chiusure straordinarie sono comunicate sulla home page del nostro sito internet. Domenica e lunedì, i negozi di Milano e Trezzano sono chiusi, ma stiamo consegnando allestimenti e composizioni realizzate con palloncini a elio. Contattateci per informazioni.

Il Carnevale

 

Il Carnevale come lo conosciamo noi è nato nel Medioevo ed è una festa Cristiana. Infatti il termine "Carnevale" indica la privazione della carne e designa il giorno o i giorni che precedono il principale periodo di penitenza del Cristianesimo: la Quaresima. Le sue origini, però, risalgono ad antiche usanze pagane.

 

A seconda dei luoghi ha inizio a Capodanno, all'Epifania, o alla Candelora (2 febbraio) e culmina nei giorni "grassi", dal giovedì al martedì prima delle Ceneri.

A partire dal Quattrocento, il Carnevale subirà tentativi di soppressione da parte della Controriforma e delle Chiese, in quanto considerata una festività troppo pagana.

Durante i secoli, il Carnevale ha stimolato la nascita di celebrazioni sotto forma di combattimento rituale, in cui venivano disputate lotte fra varie parti di una stessa città (quartieri, rioni, come ancor oggi avviene ad esempio nella battaglia delle arance di Ivrea), o fra classi sociali. Così durante il Carnevale scaturivano battagliole fra circoscrizioni cittadine in cui i gruppi provenienti da tutta la popolazione si affrontavano a colpi di sassi, bastoni (oggi sostituiti da manganelli di plastica). Fra i nobili si organizzavano giochi di origine cortese dov'era importante dimostrare la propria prodezza nell'utilizzo delle armi.

L'origine delle maschere di Carnevale

 

La maschera ha radici antecedenti il Cristianesimo e simboleggia le forze vegetative della natura, del mondo animale o di quello dei morti.

 

Nel tardo Medioevo il travestimento e le maschere si diffusero nei carnevali urbani (l'utilizzo della maschera tende ad esorcizzare e schernire figure gerarchiche), e specialmente nelle corti (dove assume un significato poetico).

Al Carnevale odierno sono legate alcune maschere tipiche, caricature di vizi e difetti degli abitanti delle varie regioni.

Pulcinella: è una delle più famose, tipica maschera napoletana, che ha la gobba e il naso adunco e veste con un camiciotto ed un pantalone, entrambi bianchi ed una mascherina nera.

 

Scaramuccia: nasce in Campania ed è un personaggio napoletano. E' un po' buffone e spaccone e si diverte a fare scherzi, però finisce sempre per prenderle. E' molto pigro e non ha intenzione di lavorare. Ha un paio di pantaloni alla zuava con le calze lunghe, una giacca corta ed un mantello. Porta un baschetto nero in testa ed una maschera nera.

 

Balanzone: è la maschera tipica di Bologna, dottore saccente e ciarliero. E' un personaggio burbero e brontolone che fa credere di essere un grande sapiente, ma molto spesso truffa la gente. La storia dice che è un avvocato ed un professore che ha studiato all'Università di Bologna. La sua maschera è una presa in giro per tutti coloro che si vantano del loro sapere. Come usavano le persone colte dell'epoca indossa un abito nero e sopra una lunga toga nera dalla quale spuntano un grosso colletto bianco ed i polsini bianchi. Porta una grossa cintura in vita alla quale appende un fazzoletto bianco.

 

Stenterello: maschera di origine fiorentina, è squattrinato e sempre affamato. E' la figura di un giovane che grazie alla sua astuzia ed all'ingegno riesce sempre a cavarsela. E' vestito con una giacca colorata con sotto un panciotto e dei calzoni corti. Ha una parrucca con il codino ed un cappello nero.

Scapino: maschera bergamasca nata verso la fine del Cinquecento. E' un personaggio che con il passar del tempo ha subito qualche modifica. E' un giovane che ama la musica, passava il tempo a comporre melodie e canzoni. Aveva un costume colorato ed indossava una mantella. Sua fedele compagna la chitarra che portava sempre con sé.

 

Gioppino: maschera di origini bergamasche nata agli inizi dell'Ottocento. E' un personaggio rubicondo, buffo e simpatico con una grande risata contagiosa. Fa il contadino, lavoro che non gli piace visto che lavora tanto e guadagna poco, così cerca sempre di arrangiarsi con lavoretti meno impegnativi e più remunerativi. Indossa dei calzoni corti, una camicia ed una giacchetta. In testa porta un cappello morbido e porta con sé un bastone.

 

Tartaglia: rappresenta un avvocato grasso e goffo. Il suo nome deriva dal fatto che balbetta. Porta un paio di pantaloni al ginocchio, le calze lunghe, le scarpe con la fibbia, una camicia con gli sbuffi, una giacca ed il panciotto. Indossa anche il mantello ed un cappello.

Pantalone: impersona un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone. Il suo vestito è ben conosciuto: giubbetto rosso stretto alla cintura, calzoni e calze attillate, uno zimarrone nero sulle spalle, scarpette gialle con la punta all'insù. Crede solo nel denaro e nel commercio: autoritario e bizzarro è però facilmente raggirato dalla moglie e dalle figlie.

Brighella: maschera bergamasca che sembra avere origini antecedenti il Medio Evo. E' un giovane servo eclettico, attaccabrighe, furbo. Il suo nome deriva dalla sua propensione ad attaccar briga. Ha un paio di calzoni bianchi ed una giacca bianca con disegni verdi. Porta un cappello simile a quello di un cuoco ed una maschera nera.

 

Arlecchino: maschera bergamasca che rappresentò nel teatro del 1550 la maschera del servo apparentemente sciocco, ma in realtà dotato di molto buon senso. Ghiotto, sempre pieno di debiti ed opportunista, rappresenta il simbolo di colui che si adatta a qualunque situazione ed è disposto a servire chiunque, pur di ricavarne dei vantaggi. Alle sue prime apparizioni indossava un abito bianco, che divenne poi di tutti i colori a forza di rattopparlo. Alla cintura porta infilato il "batocio" (bastone) e la "scarsela" (borsa), sempre vuota.

Colombina: è l'unica maschera femminile che incarna una servetta briosa, furba, graziosa, bugiarda e che parla veneziano. E' molto affezionata alla sua signora, altrettanto giovane e graziosa, Rosaura, e pur di renderla felice è disposta a combinare qualsiasi imbroglio. Con i padroni vecchi e brontoloni va poco d'accordo e schiaffeggia chi osa importunarla. Ha un vestito semplice con delle balze sul fondo e un grembiule con qualche toppa. Ha un berretto bianco in testa.

Gianduja: è la più importante maschera piemontese di origine astigiana. Circa 200 anni fa, nella città di Torino, viveva un famoso burattinaio divenuto celebre grazie ad uno dei suoi burattini, chiamato "Gironi", "Gerolamo" in dialetto piemontese. Siccome il nome faceva pensare a chiare allusioni antinapoleoniche (correva l'anno 1798 e il fratello di Napoleone si chiamava proprio Gerolamo), il burattinaio cambiò il nome al personaggio. Conobbe vicino ad Asti un contadino, Gioan d'la douja, così denominato perché gran bevitore e frequentatore di locande (douja, in piemontese, significa boccale). Così il burattinaio ribattezzò il suo burattino Gianduia, vestendolo come il contadino: giacca marrone, panciotto giallo, cappello a tre punte e parrucca col codino all'insù, con un nastrino rosso sulla punta. Gianduia è un galantuomo allegro, di buon senso e coraggio che ama il buon vino e la buona tavola; è il personaggio popolare simpaticamente presente in tante manifestazioni torinesi con la faccia rubizza. Giacometta, compagna di Gianduja, è una giovane donna semplice e molto intelligente.

 

Meneghino: è una maschera milanese nata verso la fine del Seicento. E' un personaggio simpatico e burlone al quale piace prendere la vita positivamente anche quando le cose vanno male. Porta un paio di pantaloni verdi listati di rosso lunghi fino al ginocchio ed un paio di calze lunghe a righe bianche e rosse, una casacca corta ed una camicia con sbuffi e merletti. In testa ha un cappello a tre punte ed una parrucca con il codino, e porta con sé un ombrellino colorato. In epoca successiva nasce anche la moglie di Meneghino, Cecca Di Berlinghitt (in milanese fronzoli, decorazioni), che di mestiere smercia nastri alle clienti del marito.

Capitan Spaventa: maschera ligure nata alla fine del Novecento. Il suo nome intero è Capitan Rodomonte Spaventa di Val d'Inferno e si tratta di uno spadaccino molto particolare, in quanto alla spada preferisce le parole per colpire i nemici. E' un giovane di bella presenza con baffetti e pizzetto, con un abito colorato ed un grosso cappello con le piume.

 

Rugantino: è un personaggio che nasce nel Lazio. Ha un caratteraccio, è scortese e scorbutico. Indossa un paio di calzoni ed una giacca lunga. Ha il panciotto colorato e le calze a strisce. Porta un grosso cappello tipo gendarme.

Mezzettino: è una maschera abbastanza giovane nata a Bergamo.

Sandrone: è una maschera emiliana e rappresenta un contadino un po' ignorante ma grande lavoratore, molto furbo. Ama il buon vino e porta sempre con sé un fiasco pieno. Porta un paio di pantaloni fino ai polpacci e delle calze lunghe, una giacca ed un panciotto. Ha le scarpe grosse ed un cappello floscio in testa.

Beppe Nappa: è un personaggio nato in Calabria, ma si tratta di un siciliano. E' spensierato e felice, ama cantare e ballare ed ogni tanto combina qualche guaio. Ha un lungo naso ed è molto buffo. Lavora come servo presso qualche ricco barone al quale scrocca vino e cibo finché non viene scoperto. Indossa un abito bianco e le maniche della camicia sono lunghissime. Ha un paio di scarpe con delle palline colorate. Porta un cappello nero.