MADAME VIVIANI DAL 1913 Milano

Quante volte capita di strappare inavvertitamente un capo di abbigliamento ancora in buono stato? La tentazione è di buttarlo, ma esiste pure una soluzione per recuperarlo. Si chiama RAMMENDATRICE. Le professioniste del rammendo sono donne abilissime che, con ago e filo, fanno miracoli. Uno dei negozi superstiti a Milano è quello di MADAME VIVIANI, dai nome della fondatrice che l’aprì nel 1913.
Quella dell’aziendina artigianale milanese è una storia di donne che attraversa, praticamente, tutto il secolo e che, fortunatamente, non si esaurirà troppo presto.

L’inizio
Tutto cominciò all’inzio del secolo quando MADELEINE DESMARCHELLIER, che lavorava in una filatura francese, incontrò GAETANO VIVIANI, tecnico di telai in trasferta: i due giovani si innamorarono e si sposarono.

MADELEINE sapeva tutto di tutti i tessuti, filo e ago e aprì un primo laboratorio a Londra; a questo ne seguì un altro a Parigi e, nel 1922 si trasferì definitivamente a Milano, dove apri un laboratorio di riparazioni nella centralissima via San Pietro all’Orto. Madame riuscì presto a crearsi una solida reputazione e un vasto giro di clienti di buon nome: con l’aiuto di qualche lavorante, ma soprattutto della figlia ANNA, gli affari prosperarono.

ANNA crebbe, si sposò ed ebbe una figlia, LIA che ha seguito la strada della nonna e della mamma, le quali, nel frattempo, avevano trasferito la loro sede in piazza San Babila e aperto altri laboratori. Da Madame Viviani sono passate intere generazioni dell’aristocrazia e della borghesia italiana per fare eseguire i rattoppi e rammendi più strani e difficoltosi.
LIA oggi guida, a sua volta, le sue figlie SARA e MAJA che proseguono la tradizione. Questa è dunque la quarta generazione di persone innamorate di un lavoro solo apparentemente umile e che, invece, richiede abilità e pazienza non comuni.

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